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martedì 26 ottobre 2010

Maratona di Venezia: cronaca di un PB inaspettato ma fortemente voluto


Per raccontare questa gara occorre rileggere il post precedente. Sono arrivato a Venezia senza una preparazione adeguata, con 12 giorni di fermo TOTALE a settembre con tutti i problemi del caso. Una Maratona con un solo lungo degno di questo nome, ovvero i 30 km di Carpi fatti 14 giorni prima e, credetemi, si sentivano ancora.
Avevo due scelte, la prima di mandare tutto a puttana, e spostare l’obbiettivo più in là, oppure andare a Venezia e correre per vedere cosa sarebbe successo. La risposta tanto scontata quanto facile, è stata la seconda…vado a Venezia e vediamo cosa succede.
Arrivo a Stra in ritardo MOSTRUOSO, ovvero alle 8:20. Mi cambio per strada e riesco a consegnare la sacca alle 8:30. Poi il mio intestino mi chiama, e mi costringe a mettermi in fila davanti al bagno…e le 9.00 si fanno in un amen….facendomi saltare il blogpoint.
Arrivo alla partenza e vedo una marea di gente che era già in fila…ma tra 7000 persone che c’erano era impossibile non notare Yogi. Come mi vede mi cicchetta per non essere passato al blogpoint…ma purtroppo non dipendeva da me. Un consiglio a tutti, se volete aspettare l’inizio della gara smorzando la tensione…bhè mettetevi vicino a Yogi…il risultato è garantito. Si sente lo sparo, e finalmente arriva la resa dei conti. I primi 2 chilometri sono lentissimi, sono molto indietro (nonostante il fatto che avevo dichiarato di fare la gara in 3h30…ero nella gabbia nr. 3 con i pace maker da 4h15) e inizio a recuperare dal 3° km….le gambe ci sono…e il primo passaggio al 5° km segna 0:25:23. Soddisfatto…non faccio calcoli, continuo ad andare a sensazione, controllando i passaggi ogni 5 km, si arriva a Mira in un batter d’occhio e la media è leggermente migliorata…e 10 km li fermo 0:50:44. Inizio a pensare di essere un pelino troppo veloce, e inizio a rallentare di qualche secondo. Si arriva ad Oriamo al 15 km, tutto procede per il verso giusto, gambe ok, testa ok, corro rilassato …check-up completo ok…e siamo a 1:16:27, oltre ogni rosea previsione. La gara scorre veloce, sono concentratissimo, non parlo con nessuno, penso solo a correre. Alla Mezza si arriva a Marghera, e con sorpresa passo in un 1h47’48”. Non mi faccio illusioni, ma inizio a sentire odore di PB. Il passaggio a Mestre è veramente emozionante, c’è tanta gente che ti incita, e inizio a sentire un po’ di stanchezza, ma tutto sommatto ci siamo. Il passaggio al 25° km è ancora buono, 2h08’17”. Il PB è lì….battere i 3h51 di Padova, è un traguardo raggiungibile. Sta filando tutto liscio, rallento leggermente anche perché il passaggio al Parco San Giuliano è un po’ bastardo, ponti, falsi piani e al 30° km arrivo 2h35’11”. Al ristoro decido di mangiare un pezzettino di banana, con un po’ di sali. E qua, faccio la mia cazzata. La banana non la digerisco, è freddo e inizio ad avere le sensazioni di vomito. Raggiungo Fatdaddy, lo sprono e riusciamo a fare 2 km insieme…ma al 32°….la banana non riesco a digerirla…e si inizia a camminare. Le gambe ci sono, ma lo stomaco mi impedisce di correre…appenda riprendo il ritmo…sento che sto per vomitare. Alternerò corsa e cammino per 6 ° km fino al 38° km. Sono incazzato nero. Sto per mandare a puttane una gara per colpa di un pezzo di banana…ma il mio stomaco decide di tornare a fare il suo dovere…e finalmente riprendo a correre. Passato il Ponte della Libertà, ho ancora tantissima energia e inizio una rimonta degno del miglior Valentino Rossi. Negli ultimi 4 km avrò sorpassato oltre 100 persone (45 certificate da TDS nel tratto 40-42.195) nonostante la strada e i ponti stretti. Il PB è in tasca, passo Piazza San Marco con gli occhi lucidi…e finalmente, nonostante la vista annebbiata vedo il traguardo. L’ultimo km l’ho fatto a 5’10…passo l’ultimo ponte, e inizio a cercare con lo sguardo mia moglie e mia figlia nella tribuna…non li vedo…ma all’improvviso…arriva il regalo più bello. Mia figlia mi corre in contro, mi prende per mano e passiamo insieme il traguardo. Il modo migliore di festeggiare un PB.
Nonostante la preparazione precaria, nonostante l’influenza, nonostante il problema prima di Carpi, nonostante la banana, nonostante tutto sono migliorato. Fare una Maratona in 3h48’42” in queste condizioni mi fa pensare che questo PB durerà molto poco… 

mercoledì 13 ottobre 2010

I 30 km di Carpi


Per raccontare la gara di Domenica, occorre fare delle piccole introduzioni dato che sono diversi mesi che non scrivo nulla. Purtroppo, non mi mancava la voglia di scrivere, ne la voglia di correre, purtroppo per diverso tempo ho avuto un problema che spero si sia risolto. La Maratona di Roma mi ha lasciato come ricordo una bella infiammazione del nervo sciatico che, solo a giugno sono  riuscito a risolvere. Riprendo piano piano a correre, con calma, a luglio inizio ad aumentare i chilometri e ad Agosto inizio a lavorare per Venezia facendo 250 km. Ad Agosto ero in ottima forma, tanto da fare un lungo di 25 km ai 5’00”/km km sul lungomare di Riccione – Cattolica sotto il sole cuocente…ma ero in forma. Il 1 settembre, mi fa visita un virus bastardo, tale citomegalovirus e mi costringe a stare ai box per 12 giorni con febbre, antibiotici, senso di stanchezza allucinante…e chi più ne ha più ne metta. Riprendo a correre il 13, letteralmente a pezzi, ma, consapevole che gli obiettivi della Maratona di Venezia erano andati a farsi benedire, mi convinco che devo salvare il salvabile. Riprendo ancora una volta piano piano …e a settembre sforno 166 km in 18 giorni (con due di riposo). A Ottobre inizio a fare i primi lunghi, bene il primo il 3/10 di 24 km…e poi finalmente arriviamo alla gara in questione…l’ultimo appello: i 30 km di carpi. Il giovedì prima, come se non bastasse la premessa iniziale, prendo freddo durante l’allenamento e…passo la notte sul cesso fino alle 2:30. Il Venerdì e il sabato…mi ritrovo completamente disidrato e con i crampi allo stomaco e un bel mal di testa. Ma finalmente arriviamo al giorno della gara. Sveglia alle 4:10. Colazione con paceciock, succo di frutta, caffè e un Moment per il mal di testa. Arriviamo a Carpi alle 6:45. Il mio stomaco non ne vuole sapere e ogni tanto…borbotta. Ore 8:00 sono a Maranello, prendo il pettorale chiedendomi se riuscirò a fare la gara. Ore 8:20 mi cambio…pensando che al massimo potevo fermarmi anche al 21 km. Ore 9:20… si parte. Fisso l’andatura del mio Garmin a 5:15/km contro i 5’00/km della tabella …e parto. Il primo km, piuttosto lento vado a 5:17/km, poi però vedo in lontananza i pace maker dei 3:30 e in maniera molto insensata vado a prenderli. Nel gruppo riconosco FatDaddy, e subito gli attacco una pezza sul metodo First e sul fatto che fa sempre due maratone in pochi giorni. Stiamo sui 5:00/km…ma sento che posso osare di più…in fondo cosa ho da perdere…quindi metto la quinta e parto. Mal di testa sparito. Mal di pancia sparito. Stavo finalmente bene e che cazzo…mi decido ad andare e semino i pace maker. Sensazioni positivissime, ho corso bene tutta la gara con dei km adirittura sotto i 4:40/km. ho tenuta botta fino al 30 km, con gli ultimi due km fatti cazzeggiando a 5:40/km e chiudendo i 30 km in 2:29:00. Domenica finalmente ho dato sfoga a tutta la rabbia che avevo accumulato in questi mesi….e il risultato…parla da solo.
Non mi rimane che aspettare domenica prossima e vedere cosa succede. La sensazione che ho è un po’ quella che provavo a scuola, durante le interrogazioni di Italiano, ovvero…arrivo alla lezione senza studiare. A Venezia, anche se avrò tutte le giustificazione del caso, arriverò in uno stato di forma precaria, con pochi lunghi ma con la convinzione che quando la testa c’è, i risultati vengono fuori. Se lungo il percorso ritrovo la grinta che ho trovato a Carpi…bhè cari amici, ogni traguardo è possibile.


Buona corsa a tutti.