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martedì 22 settembre 2009

La Maratona di Berlino

E siamo a quattro!!! Finire una Maratona è sempre una impresa ed è doveroso lasciare ai posteri un piccolo racconto sulla mia quarta Maratona.
Sono partito per fare un tempo, 3h45, ne ho fatto un altro, 3h58, ma visto le condizioni atmosferiche mi accontento e mi tengo stretta la mia medaglia. E’ stata una gara strana, insolita ma come sempre avvincente e a tratti divertente. Partecipare alla Maratona di Berlino è un’emozione lunga 42 km, gli ultimi 500 metri sono un’autentica scarica di adrenalina, il tifo lungo il percorso è ossessionante e incessante, ma, se proprio devo fare una critica eravamo in troppi. 41.000 persone che corrono sono tante, ai rifornimenti occorre sgomitare per prendere da bere, non si riesce mai a trovare il ritmo giusto a causa di rallentamenti o sorpassi, ma forse è anche il suo bello. Come dicevo prima la gente lungo il percorso era tanta, verso il 40 km mi è sembrato di essere Pantani sul Mortirolo, perché la gente era sempre di più e facevi fatica a passare…
All’inizio sembra tutto perfetto, dopo aver lasciato mia moglie, mia figlia, mio babbo e mia sorella all’entrata, lascio subito la sacca ed entro in griglia verso le 8.15. Tutto tranquillo, mi siedo, faccio due chiacchiere per ingannare l’attesa e arrivano le 9.00 in un batter d’occhio. La partenza è stupenda. Sentire 41.000 che corrono è emozionante tanto da farti venire la pelle d’oca. Passo lo Start, saluto la porta di Brandeburgo e faccio il segno della Croce per chiedere, come sempre, a Dio un occhio di riguardo. Per fare la gara in 3h45 la mia velocità deve essere 5’20”/km e invece durante i primi km segno 5:05/km e diciamo che tutto fila liscio fino al passaggio della mezza dove fermo il cronometro in 1h50’24” viaggiando ad una media di 5’13”/km. I battiti sono più che regolari, sempre sotto i 160 Bpm, tranne quando poco l’8 km sento mio babbo che mi chiama con la sua inconfondibile voce e riesco a vederlo insieme a mia moglie. Per colpa loro i battiti salgono a 170 Bpm e ci vorranno circa 10 minuti per smaltire l’emozione di vederli lungo la gara. Li rivedrò al 20km, anche qua senza sapere che erano lì ad aspettarmi. Fin qui tutto bene, ma non avevo fatto i conti con il celeberrimo nemico… IL CALDO. Fin quando la temperatura rimane sotto i 20°, non ci sono problemi, ma quando la temperatura sale….SONO VOLATILI PER DIABETICI…o come dice Lino Banfi, sono CHEZZI AMERI. Al 24 km inizia la prima crisi, rallento pesantemente perché inizio ad avere fame e solo una mezza banana sazierà il mio stomaco; inizio a pagare il caldo, bevendo ad ogni ristoro in maniera pesante. Al 30 km la mia vescica inizia a chiedere pietà per tutti l’acqua bevuta nei ristori e per la prima volta in gara mi fermo al bagno dove perdo 1:30. Ripartire è sempre dura, e complice il caldo e la stanchezza, non riesco a scendere sotto i 5’40/km e il mio passaggio al 30 km segna 2:44:33 contro 2:40:00 della tabella, i due minuti guadagnati sulla mezza sono andati persi, e ne ho persi altri 4…Ma le crisi non sono finite, ad ogni ristoro perdo un minuto abbondante, tutto questo fino al 38° km. Finalmente mi decido che è ora di onorare degnamente questa Maratona, e mi metto in testa di correre degnamente gli ultimi 4 km. Raccolgo le ultime forze, e inizio la rimonta…guardo il cronometro e faccio al volo due conti, se non ci sono intoppi arrivo sotto le 4 ore. Al 38° km siamo a Postdamer Platz è impressionante come la gente riesca a spingerti…inizio a sentire l’odore dell’arrivo, la strada è in leggera discesa, passo indenne il 39° e il 40° km e finalmente siamo dentro la via Under Den Linden la via che arriva alla Porta di Brandeburgo, sono praticamente sfinito, ma non se ne parla neanche di mollare ora. Vado avanti i battiti sono intorno ai 185 BPM, vuoi per la stanchezza o per l’emozione, ma ci siamo, passo la Porta di Brandeburgo con le mani alzate e ahimè scopro che mancano altri 500 metri (me ne immaginavo 200…)!!! Non so neanche io come diavolo ho fatto a farli di corsa ma gli ultimi metri sono capaci di regalarti delle emozioni che poche volte nella vita si provano. Come al solito, prima dell’arrivo lancio il mio urlo liberatorio e questa volta, da vero demente, passo sotto l’arrivo saltando. Il Cronometro si ferma a 3:58:26, non è PB, ma è pur sempre un’altra Maratona finita e un’altra medaglia si aggiunge nella mia bellissima Bacheca. Abbiamo messo in archivio la quarta Maratona e da domani si torna a lavorare per un’altra avventura…ora si gira la bussola in Toscana, direzione Firenze.

10 commenti:

Alvin ha detto...

Beh quegli ultimi 200m io ne faccio 42 per sentirmi addosso l'emozione del tappeto rosso...

Quanto a te...capita la giornata no, hai avuto fame in corsa e questo non deve mai accadere, bisogna sempre bere e mangiare prima di sentirne il bisogno...quando si ha la sensazione è già troppo tardi...

Hai scelto Firenze, non sarà Berlino ma credimi, ci son passaggi che sembrano spararti in vena una siringata di adrenalina... attendiamo vendetta!

MauroB2R ha detto...

Grande Fabio, grande Fabio. Finire una maratona è una gran cosa, finirla sotto le 4ore lo è ancora di più.
conosco bene le tue sensazioni di crisi e mi sto allenando, anche psicologicamente, per affrontare Firenze!
Una curiosità..quanti lunghi e di quanti km hai fatto?

Daniele ha detto...

Ehi, redivivo! Complimenti!! La Under del Linden la ricordo bene eposso immaginare la carica che ti ha dato.. bravo fabio!

franchino ha detto...

Complimenti Fabio, nonostante i piccoli problemi hai portato a casa anche questa maratona.
Ci si vede a Firenze, là non credo patiremo il caldo... ;-)

Mathias ha detto...

Leone come sempre..ci vediam a Firenze. Veramente, sia mai di riuscire a farla insieme!!

Alessandro Grippo ha detto...

Gran bella maratona, condivido pienamente! Il PB arriverà a Firenze, non avere fretta.

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

imparato molto