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mercoledì 5 novembre 2008

La Maratona di New York - uptated con il video



Prima di partire per New York, avevo fissato il mio obiettivo in 3h 59m 59s, e se devo essere sincero, non ne ero convinto...anzi prima della partenza cercavo con i miei occhi i pace maker da 4h 15m...domenica non ero proprio in forma, complice un viaggio infinito per colpa di un volo annullato a causa del nubifragio a Roma facendo durare il nostro viaggio 24 ore; poi ci mettiamo che sono stato male con lo stomaco giovedì... e venerdì e sabato ho girato mezza manatthan a piedi...bhè non ero sicuramente in forma. Ma domenica, per la prima volta, ho capito che la maratona è una corsa che corri non solo con le gambe...si corre al 60% con la testa. Arriviamo al ponte di Verrazzano alle 6.45, la temperatura era di circa 2° gradi e io non mi ero coperto abbastanza...per chi non ci è mai stato...ti lasciano aspettare per tre ore abbondanti all'aperto e con un venticello che taglia come una lama. L'attesa è lunga, a farmi compagnia c'è Francesco, un ragazzo di Alessandria, che gentilissimo mi presta anche una maglia e passiamo queste 3 ore parlando doi allenamenti, sensazioni e soliti discorsi che si fanno tra runner. Purtroppo Francesco non parte con me, lui partirà alle 10:20 ed è arrivato il momento di salutarci e farci il classico in bocca al lupo. Finalmente si sale sul ponte, mi posiziono proprio dietro il pace maker delle 4 ore...e boom...sparo di cannone e si parte!!! Dopo neanche 100 metri riesco ad inciampare e per un soffio non finisco per terra...sinceramente non sò neanch'io come ho fatto a non cadere...ma grazie a Dio, riesco a riprendermi. Sono nella parte bassa del Ponte, il mio GPS non prende, e non ho riferimenti, la salita, sarà l'emozione, non si sente, in quei momenti pensavo solo a tutti gli allenamenti fatti e oggi era il momento di raccogliere i frutti!!! Lungo il percorso i riferimenti saranno solo in miglia, i km si troveranno solo in multipli di 5 km...quindi ero spaesato, con me avevo un braccialetto con la tabella per farla in 4 ore in miglia, e per i primi 3 km non sapevo quanto andavo...diciamo che mi fidavo del mio pace maker...all'uscita del ponte scopro che abbiamo fatto il ponte a circa 5:20/km, e subito ho immaginato che il minuto che abbiamo guadagnato sulla tabella di marcia, l'avremmo perso su qualche ponte. Ora siamo a Brooklin, e da qui fino al queensboro, non mi sembra neanche di correre, mi sembra di partecipare ad una festa. Per la prima volta non pensavo a correre, ai battiti, alla velocità, pensavo a dare il "cinque" a tutti i bambini che lo chiedevano, pensavo a salutare tutte le persone che gridavamo "GO FABIO!!!" o "VAI ITALIA", li avrei salutati tutti, uno ad uno, ma era impossibile. In questa fase della corsa, conosco Massimilio, un ragazzo di Salerno, e Domenico, siciliano trapiantato a New York da 23 anni, con un accento splendido, misto tra l'americano e il siciliano. Trovare compagnia durante la corsa è fondamentale, ci aiutiamo a vicenda, chi prende le banane, chi da bere e facciamo quattro chiacchere, ogni tanto controllavo i battiti e vedevano che stavo bene ero sempre sui 155, iniziavo a prendere fiducia. Lo so, facile a dirsi, ma difficile da farsi in maniera convinta. Sapevo che la prima parte del percorso era più facile della seconda , e in un amen arriviamo al passaggio della mezza 1h 58m 20s, il fieno messo in cascina all'inizio è ancora lì. La mia gara si può dire che è iniziata sul Queensboro. Ponte dannatissimo, ma li ho preso conoscenza del fatto che sarei riuscito a finire ciò che ho iniziato. Affronto la salita di petto, non guardo i battiti, al diavolo i battiti, mi accorgo che la gente arranca, lascio indietro il pacemaker (e non lo vedro più...), saluto anche Domenico e Massmiliano, e parto, non so cosa mi è preso ma auemento il ritmo o meglio, loro vanno più piano, io mantengo il ritmo in salita, supero una marea di persone, arriviamo sul punto più alto e lì vedo una serie di cartelli che dicono...se sei arrivato fino a qui...puoi arrivare dove vuoi. Così è stato. In discesa, rallento un attimo per far riprendere i battiti e, finalmente arrivo a Manhattan. Spettacolo puro. Da lì in poi non capirò più niente. Quantificare le persone lungo il percorso è impossibile ma sembra che tutta New York sia lì. Il tifo che fanno è veramente da stadio, e mettere il mio nome sulla maglia è stato la cosa migliore, avrò sentito il mio nome migliaia di volte...e in questi casi è fondamentale. Provo a girarmi e non vedo più il pace maker, le gambe girano a meraviglia nonostante i 30 km sulle gambe, l'unico conteggio che faccio e vedere se riesco a fare una miglia in 9:09, ovvero per mantenere il vantaggio che ho accumulato e riuscire a buttare giù il muro delle 4 ore. Intorno al 30 km faccio fuori metà gel, l'energie iniziano a finire e le banane non bastano più, e all'orrizzonte si vede un altro ponte, quello che porta al Bronx. Percorrere Manhattan è esaltante ma allo stesso tempo duro, non è pianura ma tutto in leggerissimo falso piano. Poco importa, oggi non si molla, devo arrivare alla fine. Arrivo al ponte che porta al Bronx, più corto del Queensboro ma ugualmente duro. Anche questo caso, mi faccio coraggio e non abbasso il ritmo, lo mantengo, e inizio a superare una marea di persone, durante la discesa si intravede il cartello delle 20 miglie, dovevo passarci dopo 3:03:04 e invece il cronomentro segna 3:00:22, vedo che ancora guadagno secondi...nella mia testa mi dico che è quasi fatta, anzi potrei anche rallentare e prenderla più comoda, ma continuo così, un altro miglio e si esce dal Bronx, questa volta il ponte è più facile e si rientra in Manhattan. Qui inizia una piccola crisi, non rallento ma mi sento solo, cerco un compagno che mi aiuti ad affrontare le ultime miglia, inizio a chiedere come va agli italiani, trovo tutte persone in crisi, qualcuno che si ferma e sinceramente volevo fermarmi anche io, ma all'improvviso vedo una signora con la cannotta di terramia con stampato Rimini sul fondoschiena, è lì a 50 metri, raccolgo le ultime energie e la vado a prendere, mi avvicino e inizio a parlargli in dialetto, questa mi guarda con due occhi sgranatati, gli riparlo in dialetto dicendogli "Allora aglia fem?" (allora ce la facciamo?) lei mi guarda, e mi risponde "A ne gliela faz più" (non ce la faccio più!!!). Ci facciamo coraggio a vicenda, e insieme affrontiamo le ultime miglia, dure anche queste perchè a Central Park ci sono un paio di salitine leggere ma, con 40 km nelle gambe tutto si fà più duro. Faccio fuori il gel che avevo lasciato, bevo un pò d'acqua, guardo la signora (non sò il suo nome...) mi chiede quanto manca e neanche a farlo apposta siamo alla 25° miglia, mancano appena 2 km, dovevo passare in 3:48:50 e invece...3:46:20, ho ancora 2:30 di vantaggio!!! Mancano 2km, ho ancora qualche energia di riserva nelle gambe, un signore mi urla "Fabio metti la sesta" e, da vero incosciente, accelero, sapevo di arrivare sotto le 4 ore, ma volevo guadagnare più secondi possibili così, affronto gli ultimi 2 km a 5'20/km, i battiti vanno su, ma non per lo sforzo per l'emozione, arriviamo a central park south, la strada che porta al culumbus circle, indimenticabile, bellissima e inimmaginabile da quante persone ci sono quella via. Continuo ancora a 5'20/km, non mi fermo, passo il Culumbus Circle, e vedo il famigerato cartello delle 26 miglia, mancano circa 300 metri, lo so, è fatta...inizio a tirare su le braccia in segno di vittoria, descrivere questi momenti è impossibile, bisogna solo viverli per capirli, mi aspetta ancora un piccola salitina, ma non la sento neanche, per la testa c'erano altri pensieri, la gioia di aver portato a termine un obiettivo difficile da realizzare, la sensazione di orgoglio personale, perchè se ho finito la maratona è solo grazie ai miei sforzi, alle mie gambe e alla mia testa. Capisco che ho fatto qualcosa di grandioso, il traguardo è lì a pochi metri, do un bacio all'anello del mio matrimonio (come fa Pirlo...) in segno di ringraziamento a mia moglie per essermi stata sempre vicino e poi finalmente l'urlo liberatorio, stile Tardelli durante il Mondiale dell'82, finalmente posso dire di avere finito una Maratona nel migliore dei modi...3 ore 56 minuti e 56 secondi.
In quei momenti la felicità arriva al massimo, mesi e mesi di duro allenamento al caldo o al freddo, pensi alle volte che hai puntato la sveglia alle 6:00, pensi a tutte le volte che magari non avevi voglia di andare a correre e invece dovevi seguire il programma, bhè ora tutto a un senso. In un attimo, tutti gli sforzi sono stati ripagati da una semplice medaglia che non è nè d'oro, nè d'argento o di bronzo e solo una medaglia da finisher, ma te la tieni addosso come se fossi Baldini ad Atene...GREAT JOB FABIO
Il mio video a Manhattan

23 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Ancora grande !
sono veramente contento per te... e non è retorica !

Mathias ha detto...

ho rivissuto la mia gara..ma senza la crisi. sei stato sfolgorante!..hai conservato vero il pettorale, dimmi che l'hai conservato..devi farci un quadretto con foto e medaglia da appender in salotto!

Unknown ha detto...

@Giancarlo: retorica??? con tutti i consigli che mi hai dato...Grazie ancora...come puoi vedere li ho ascoltati tutti ;-)
@Mathias: io conservo tutti i pettorali...figurati questo. Ho già ordinato foto e dvd, la medaglia è ancora al collo, la tolgo solo per andare a dormire...appena ricevo il diploma e le foto...faccio un quadro gigante in salotto!!!!

Unknown ha detto...

Bellissimo racconto per una grande impresa ! CAM-PIO-NE !

Anonimo ha detto...

Ragazzo sei un grande a dire poco! Mi hai fatto venire i brividi e la pelle d'oca leggendo il tutto!

Non sò che dirti ... vorrei stringerti la mano ... ma davvero bella forte! Facciamo che l'ho fatto via commento ... ok?

Ho girato il tuo link a tutti i miei amici runners ... sei da ammirare :)

GRANDEEE!!!!

Daniele ha detto...

Allora, ti confido una cosa. Sinceramente non credevo che saresti riuscito a raggiungere l’obiettivo di star sotto le 4 ore… Conoscendo il percorso e vedendo quegli strani allenamenti che facevi… lipidico qui, dentro un range di battiti là… da vero incompetente quale sono, mi sembravano troppo blandi…

Invece sono stati spettacolari e tu, con la tua determinazione hai fatto il resto.

Sul Queensboro, dove molti vanno in crisi hai accelerato… Al 20° miglio (in pieno muro…) ti dici ormai è fatta quando molti pensano chissà se mi pianto… La condotta di gara è stata esaltante. A Central Park le salite te le sei mangiate… The perfect job.

alexxxandro ha detto...

anch'io la pensavo come Daniele, il lipidico mi faceva scappare da ridere, invece avevi ragione tu,sei stato grandissimo, ho guardato i tempi di qualche vip e tutti hanno perso nella seconda parte, tu invece come ho scritto subito in piena euforia per il tuo risultato "hai corso come un computer"..poi mi sono reso conto che avevo scritto una str##ata ma il concetto voleva essere quello...allenato perfettamente per portare a casa il risultato.
Complimenti e da domenica farò anch'io del gran lipidico in vista della maratona di reggio emilia alla quale sto pensando di partecipare
ciao

Cristina ha detto...

Bravo Fabio! Così si fa: mai scoraggiarsi se la giornata non inizia bene, non bisogna perdersi d'animo!

casper ha detto...

Bravissimo Fabio, il tuo racconto mi ha emozionato. Complimenti per la grinta.

Pimpe ha detto...

.. grande Fabio , ho corso con te nel tuo racconto che mi ha emozionato..
solo chi "semina" nel silenzio delle mattine ,sotto la pioggia al freddo dell'inverno o al caldo torrido dei pomeriggi d'estate ,chi soffre ,chi morde la strada come la vita , chi non si arrende mai, alla fine raccoglie..
ti voglio fare un grande augurio ;
CHE QUESTO SIA UN PUNTO DI PARTENZA PER NUOVI ED EMOZIONANTI TRAGUARDI!
con sincera stima !
Pimpe

GIAN CARLO ha detto...

Fabio, adesso dopo che ho insistito perchè cambiassi il target della maratona insisto perchà tu cambi il titolo del Blog...non sei uno che si crede di essere un runner e vuole correre la maratona...decidi te cosa sei...forse solo un Blog Trotter...forse un nostro amico... ma le altre cose non le credi le sei !!!!!!!

Daniele Uboldi ha detto...

Bello bello bello tutto bello. Ciao Piccolo Grande Uomo

Alvin ha detto...

Fabio, complimentissimi, ti ho seguito da internet e quando a fine gara ho visto 3:56:56 ho esclamato "Porca Put...a ce l'ha fatta"
BRAVO e bel racconto,come ho già detto a Drugo, in Maratona, con una medaglia al collo dopo il primo,si è tutti secondi!

Drugo ha detto...

Grandissimo Fabio. Un peccato non essere riusciti a incontrarci.
Comunque grande gara. Posso dire di capirti quando parli delle emozioni vissute durante la corsa. Troppo bello.

franchino ha detto...

Mi associo ai complimenti Fabio. Queste emozioni che ci dona il nostro sport sono incomensurabili e ci ripagano di tutti i sacrifici e le fatiche patite. Sono solo frutto del nostro lavoro e ciò le rendono ancora più uniche.

Bravo, bravo, bravo!

Anonimo ha detto...

Complimenti Fabio. Dalla serie volere=potere!!!
Bravo.
Gigio

Alvin ha detto...

e allora, cambiamo sto titolo o no?

Matteo Zeppa ha detto...

...Fabio, mi hai fatto accapponare la pelle nelle ultime righe...bellissimo. BRAVO BRAVO BRAVO.
Grande l'idea del nome sulla maglia...ma aveva la videocamera? Il dialogo in dialetto con la tipa è da corto cinematografico!!!

Unknown ha detto...

@Gianluca: Grazie, ma siamo tutti Campioni!
@Innolandpuntoit: le emozioni che danno la maratona sono proprio queste...Provare per credere.
@Daniele: anche io ero diffidente su questi allenamenti...non solo tu. L'importante è crederci.Ah dimenticavo...il mio coach mi ha detto che per le prossime due settimane devo fare solamente......IL LIPIDICO!!!!
@Alexxandro: il lipidico fallo sempre prima di un lungo...rompe i maroni farlo...ma alla fine paga.
@Cristina: e chi si scoraggia, ero talmente determinato che potevano anche spararmi ad una gamba che continuavo a correre!
@Casper:Grazie mille!!!
@Pimpe: Questo è sicuramente un punto di inizio....grazie
@danirunner: ora tocca a te fratello, iscriviti ad una maratona!!!
@Alvin: quando ho visto il tempo io ho detto solo Porca TRXXIA...
@Drugo:non ci siamo incontrati perchè mi hanno cambiato albergo all'ultimo...complimenti per la tua gara.
@Franchino: non esiste altro sport che regali queste emozioni..Grazie mille!!!
@Teo74: ora tocca a te, iscriviti ad una gara e vedrai che proverai le stesse cose.

@TUTTI:grazie a tutti. Ancora oggi ho la testa a New York...chiudo gli occhi e rivedo l'arrivo...sarò normale?

Unknown ha detto...

Scusa Fabio se arrivo come al solito...ultimo ;)
Il tuo racconto mi ha emozionato: sei stato GRANDE, ti meriti di conservare il ricordi di questo 2/11/08 come una pietra miliare nella tua vita di podista, pardon..di atleta!

Fabio ha detto...

Ciao Fabione, sono l'altro Bacco, ho letto i tuoi racconti, e oltre a farti i complimenti per la gara, ti ringrazio perchè mi hai fatto rivivere molte delle sensazioni che ho provato io a settembre quando ho visitato quella città... Condivido in tutto e per tutto quello che hai scritto sulla gente del posto e sull'atmosfera che si respira... Ancora complimentoni, un abbraccio.

Lucky73 ha detto...

Le gare all'estero non sono (quasi) mai da tempo. Pensiamo allo shopping, a guardarci la città. Tu stesso dici di aver fatto il giro di NY a piedi EPPURE hai fatto un tempone, pensa cosa puoi fare adesso!
Che emozione, un giorno la farò anche io NY!
Grande, Ciao!

uscuru ha detto...

mi sei sfuggito!!!
perdonamela!!!
stamo a diventa' tanti!!
tu l'hai gia' fatta ... grande, io un giorno, la faro'.
complimenti ancora...
adesso ke ti sei tolto sta' ...
(mettice l'aggettivi ke vòi, so' tutti boni)...
andrai sempre in..... discesa !!!
ciao!!