

Di solito sono abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno, quindi sono strafelice di aver concluso la mia terza Maratona e soprattutto, averla conclusa migliorando il mio PB da 3:56:56 a 3:51:34. Ma non sono proprio soddisfatto…potevo fare di più e sono convinto di non valere quel tempo ma almeno un 3:45 tempo per cui ho lavorato e che solo il caldo mi hanno impedito di raggiungere questo mio dannato obiettivo. Ma, partiamo con ordine. Se domenica ero a Padova, era per il semplice fatto che si trattava di un semplice esame di riparazione, dato che a Roma era andato tutto dannatamente storto.
Alla partenza sono tranquillo, leggo la paura negli occhi dei miei compagni di gara, sono sempre emozionato ma con la tranquillità di uno che si è preparato bene e soprattutto con la consapevolezza di saper quello che gli aspetta. Mi metto subito dietro i pacer dei 3h45, guardo il cielo e ringrazio Dio per aver coperto il cielo con le nuvole perché altrimenti saremmo morti dal caldo. La temperatura alla partenza sarà intorno ai 10/12°, l’ideale per fare una Maratona. Si parte, sono tranquillo, e il mio cardio conferma tutto questo con i battiti intorno ai 158. Il primo km lo passiamo in 5:00, per poi attestarci intorno ai 5:10 fino al 10 km dove passiamo in 51:56. L’organizzazione “veneta” si vede subito, i rifornimenti sono sempre pieni con acqua, thè o gatorade, frutta e zuccheri. Di gente lunga il percorso se ne vede poca, ma quella presente si fa sentire e le più assidue sono le “vecchiette” che ti incitano in veneto. Dal 10 km alla mezza, il ritmo viene ridotto e inizia a tararci intorno ai 5:19, in modo tale da passare la mezza in 1:50:59, oltre ogni più rosea previsione. Ma da qui iniziano i problemi…sono le 11.00 e il caldo si fa sentire, continuo a sudare tanto e di conseguenza bevo tanto. Al 25 km mangio mezza banana, il ritmo è regolare sempre sui 5:19, ma inizio a sentire la stanchezza…., le gambe iniziano a lanciare gridi di allarme ma, tengo duro. Il 30 km arriva quasi subito il passaggio sotto il cartello viene fermato in 2h38:25. Il muro del trentesimo è stato superato, ma il difficile, come sempre, arriva ora. Inizio a far fatica a star dietro ai pacer delle 3h45, perdo metri, ma cerco di recuperare e inizio questo tira e molla per 2 km…per poi fermarmi al 32 km, inizio a camminare senza neanche deciderlo, in questo momento sono le gambe che comandano sul mio cervello!!! Tutto questo dura poco, il cervello riprende le redini del comando e rinizio a correre, in fondo ho perso solo pochi secondi…il 33° km l’ho fatto a 6:24. Capisco che non posso più correre a 5:20, quindi al 34° segno un 5:37 e il 35° 5:40. Purtroppo non ne ho più, sono stremato, e durante il ristoro rallento, cerco di bere e riempire una borraccia, cammino per circa 200 metri…cercando di ritrovare le forze e il passaggio del 36° segna un pietoso 7:06, riprendo a correre segno un 5:45 al 37°, ma altro il 38 e il 39 rallento di nuovo, segnando un 6:46 e 6:22, perdo secondi su secondi, ma in questo momento l’importante non era finire in 3h45, ma finirla e basta. Sono senza energie, ma dentro di me trovo gli stimoli per finirla, penso a mia moglie e mia figlia che sono lungo il traguardo e mi rimetto a correre. Sono dentro Padova, finalmente vedo il 40°, l’ho fatto in 5:56, mi dico che va bene, arriva anche il 41° in 5:47, stò andando piano ma non importa…e finalmente, con le lacrime agli occhi, vedo il 42° in 5:35, il traguardo è lì, sento urlare Fabioooo, è mia moglie che mi urla e che inconsapevolmente mi dà la forza per fare gli ultimi, dannati ma stupendi 195 metri, mi giro verso di lei e vedo dei palloncini con scritto “Papà sei il numero 1” e “Fabio ti amo”, ed è impossibile non aumentare il ritmo…accelero a tutta, mi tolgo gli occhiali e il cappellino, e mentre passo il traguardo lancio il mio urlo liberatorio….3:51:34. Ho finito la mia terza maratona, la più dura ma forse anche la più bella. Per 30 secondi ho pensato … basta con le Maratone…ma è durato solo 30 secondi, perché c’è solo uno sport che mi sa regalare queste emozioni e non sono ancora sazio, sicuramente